domenica 19 ottobre 2008

In corsa per l'Oscar...



Chiude in bellezza “Bergamo Scienza, con la conferenza-evento di Oscar Pistorius e del Prof. Hugh Herr del Media Lab del M.I.T. di Boston, introdotti dal giornalista Gianni Merlo, sul tema della tecnologia al servizio dei diversamente abili.
Per Herr il sogno del futuro è eliminare il divario tra le protesi e la parte biologica, ovvero poter donare la sensibilità fisica anche ai non- normodotati.
Sarà interessante sentire la terra sotto ai miei piedi, scherza Pistorius…
La prossima sfida è il “Power Running”, arrivare a far correre questi atleti allo stesso livello, o anche superiore, dei normodotati. Il limite da considerare è che gli ausili robotici del futuro non avvantaggino chi li indossa.
Oggi una protesi passiva sofisticata, in fibra di carbonio e collegata al sistema nervoso del suo ospite, costa circa 25.000 dollari americani e la sua durata è in media di 3-5 anni.
Dunque non fruibile dalla maggior parte dei paralitici e delle vittime di incidenti, di azioni di guerra o di mine anti-uomo.
Gli studi di Herr finora sono stati finanziati dal governo e dalla sezione medica dell’esercito e in parte da aziende del settore.
Ci sono però grandi speranze che la ricerca possa “correre a tempo di record” nei prossimi 20 anni per estendere le applicazioni dagli sportivi alle persone comuni, rendendo le protesi “disponibili a tutti anche dal lato economico”.
Oscar è diventato un ‘icona dei nostri tempi per le sue vicende sportive e personali che tutti conosciamo. Io ho voluto vederlo da vicino per rendermi conto. Ebbene lui è esattamente quello che appare:un giovane ragazzo dal sorriso contagioso, con una invidiabile gioia di vivere e il desiderio di aiutare gli altri.
Parla del suo progetto di allestire un laboratorio su ruote, itinerante, per portare protesi, ad un costo accessibile, al maggior numero di persone, nelle terre africane più colpite come il Mozambico e l’Angola.
Ci svela le sue marachelle di bimbo, il suo rifiuto dell’atletica che lo portava persino a falsificare la firma dei genitori per evitarne le lezioni a vantaggio del rugby, le sue nuove sfide con le ragazze…
Insomma dopo l’Homo erectus abbiamo scoperto anche un Homo ironicus!
Grazie Oscar, per averci aperto gli occhi e per indicarci il cammino: sarà impossibile dimenticare questa giornata…

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